lunedì 2 gennaio 2012

Buonenuove, I.

Scoperta falla nell'operazione Fuga da Alcatraz.
Gli scienziati rassicurano: troveremo una soluzione.
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SCHIO - Nei laboratori sotterranei situati nel centro del Mondo le migliori menti dell'intellighenzia mondiale stanno sperimentando una soluzione alternativa al progetto a cui lavorano da nove mesi. La ricerca è stata fortemente voluta dall'alta borghesia internazionale, e dev'essere ultimata non oltre il 21 dicembre 2012. A quanto pare, il progetto fin'ora seguito dall'ingegnere Soki Takanarama ha svelato un punto debole
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Il cartello di Giavenalesede dei laboratori.
"L'idea era geniale, - ha affermato Gianmassimo Maria Perbendini, presidente dell'associazione Ricconi d'Italia - dovevamo costruire un'astronave che ci permettesse di fuggire in caso di tempesta solare o di qualsiasi altra cosa possa minare la sicurezza del nostro pianeta". L'ideatore del piano vuole restare nell'anonimato, ma abbiamo conferma che il tutto è partito durante una delle serate cineforum organizzate dall'associazione: "Stavamo discutendo su come affrontare quest'ipotetica catastrofe, poi un nostro collega ha portato il DVD del film 2012," afferma il presidente. L'operazione di ricerca è stata denominata Fuga da Alcatraz. "Volevamo trovare un nome d'effetto", ci spiega Perbendini.
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La letteratura in merito dava tutte le sicurezze per permettere la buona riuscita del piano. D'altro canto non si era tenuto da conto un dettaglio: "Noi avevamo già tutto progettato e avevamo già ordinato prosecco e salmone per il viaggio. Tuttavia non avevamo pensato a un piccolo particolare". Infatti è grazie a Otto Kahg, esperto in comunicazioni, che è stata trovata la falla nel piano. "Non volevamo crederci. - racconta Kahg - Il progetto non aveva alcun difetto, e nutrivamo tutti una gran fiducia nell'idea. Ma non si era valutata una cosa importante: dove andare con l'astronave". Le ultime ricerche in campo astronomico infatti non sono ancora riuscite a trovare una valida alternativa alla Terra. 
Il piano sembrerebbe quindi svanito nel nulla, ma gli scienziati nutrono ancora molta fiducia nell'operazione: "Stiamo lavorando sodo, e troveremo una soluzione il prima possibile, - rassicura Luca Gava, un nostro italiano impegnato nella ricerca - e appena avremo un risultato, lo renderemo noto alla stampa".
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Continuiamo quindi a sperare nella buona uscita della missione, in attesa di quella che è prevista come la fine del mondo.

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