domenica 8 settembre 2013

Sboro di X

GHE SBORO. Pronuncia /ge'zbɔ:ɹo/. Esclamazione veneziana. Etimologia incerta. Varianti: GHE SBIRO, GHE SBOCIO, SBORO MI. Può esprimere sopresa (cf. ex 1), rabbia (cf. ex. 2), costernazione (cf. ex. 3). L'abuso del termine lo trasporta in svariati aspetti della vita quotidiana (cf. ex. 4).

ex. 1     "G. s.! Che roba!"

ex. 2     "Te spaco la testa! G. s.!"

ex. 3     "G'ho vinto un milion de euro!" "Ti fa da vero? G. s.!"

ex. 4     "G. s. se ti xe bela, 'more!"

L'archeologo Scavolini in un recente articolo [1] ha studiato alcuni bassorilievi in ceramica di epoca preromana rinvenuti dopo alcuni scavi svoltisi nella zona dell'Altinate. Secondo quanto testimonierebbero queste fonti, era usanza presso i venetici offrire alla divinità delle ampolle colme di un particolare liquido denominato zborou [2]. Questi bassorilievi rappresenterebbero una processione sacra composta da figure femminili che portano in offerta alcune ampolle falliformi a un sacerdote [3]. L'offerta dello zborou sarebbe legata ad un rito propiziatorio, forse svolto in occasione delle festività agresti. L'assonanza tra zborou e sboro è certo curiosa, come appunto nota Scavolini, veneziano d'adozione. Il "ghe sboro" di oggi sarebbe quindi una sorta di benedizione rivolta all'interlocutore, o magari una richiesta d'aiuto alla divinità, alludendo all'offerta di doni preziosi. Purtroppo questi bassorilievi sono l'unica testimonianza pervenuta fino a noi e, nonostante la difficile ricostruzione etimologica, quella dello zborou, per ora, rimarrebbe l'ipotesi più accreditata.

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NOTE

[1] C. Scavolini, Su alcuni ritrovamenti nella Laguna veneta, L'Italia archeofila, num. XI, anno III, Torino, 2011.
[2] Trascrizione dall'alfabeto venetico.
[3] Singolare la somiglianza con uno curioso rituale che fino a pochi anni fa veniva svolto da una tribù della Pianura padana. Il rituale consisteva nel raccogliere dell'acqua in un'ampolla alla fonte del fiume Po per portarla fino alla sua foce, nella Laguna veneta. Di questa usanza, purtroppo, non abbiamo studi che riescano a districarne il significato. Tutto potrebbe nascere da una scarsa conoscenza delle scienze naturali da parte di questi, che farebbe temere loro un'eventuale secca dell'Adriatico.

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