sabato 24 dicembre 2011

[Re]flusso [gastroesofageo]

È un po' così come quando ti ritrovi seduto in piedi poggiato al bancone del bar con quel bicchiere che ormai capisci che sarà fatale per la tua coscienza e ti convinci che dopo tutto tutto quello che oramai sei costretto a buttarti giù per l'esofago in quel momento poi te lo farai uscire in qualche altro modo da qualche altro buco ma quanto di' quanto ti costa dover chiudere gli occhi e dirti che è necessario per la tua faccia e la tua reputazione non farti vedere meno valido degli altri e credere che questo gesto così volgare sia in effetti una questione d'onore un po' come quando devi sorbirti tutto quella assurda monotonia vitale che ti passa davanti e indietro e si beffa di te credendoti un rincoglionito ed ha maledettamente ragione e lo sai benissimo che non puoi far niente se poi gli altri ti vogliono come vogliono loro e par che pure gli altri stiano tramando in ogni maniera per farti sputare nuovamente quello che fin poco fa ti sei dovuto tracannare come un morto di sete illudendoti che infine se non lo vedi non può farti tutto quel male ma continui ad arrovellarti come un maiale nel pantano immaginando che se infine devono scuoiarti non lascerai loro la soddisfazione di trovarti già bell'e pronto al macello ma almeno un decimo di quel che hai tribolato dovranno passarselo anche loro e cos'è ti chiedi infine quel colorito rosso che inevitabilmente dovrai lasciarti sulle labbra e cos'è quella faccia che dovrai portarti in giro tutto il giorno dopo quando tutte queste domande che ti stai facendo in questo momento domani non saranno che inutili discrepanze serali perché saranno solo quattro chiacchiere senza scampo tra te e il tuo super-io che mai una volta vuol lasciarti in pace e si mette a predicare dal suo pulpito là in cima ma da che pulpito viene la predica ti lasci dire sentendoti ancora più represso e inibito sebbene tutta la tua inibizione è andata a farsi fottere tra un bicchiere e l'altro ma ancora hai la forza di mandare affanculo la fatalità che continui ad avere intorno senza voler cercare di migliorare nulla solamente guardandola negli occhi dicendole che è una sporca puttana ma che col cazzo che vorrai pagarla alla fine così sebbene avrà voglia di prenderti per il culo per tutto il tempo che vorrà sarai ben lungi da scartarle un solo pezzo da 5 e torni così al tuo bicchiere guardandolo con una sorta di magone o nodo alla gola pensando che forse te lo saresti potuto risparmiare non capendo perché hai voluto mandarti alla gogna senza saperne il motivo ma te la sei messa via dicendoti che infine tutte le patate che hai seminato nel tuo orto sei costretto a cucinartele come sei costretto a buttare giù quell'ennesimo sorso nauseante di quella roba a cui avevi agognato una vita intera per poi scoprire che non è da vigliacchi non dare la colpa a nessuno e allora tre due uno butti giù quel maledetto sorso.

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